Palpitazioni, ansia, disturbi del sonno e malesseri legati alla menopausa: il biancospino è una pianta che aiuta a ritrovare calma e serenità. Ampiamente diffuso in Europa e Nord America, questo arbusto veniva utilizzato già tremila anni fa nella medicina tradizionale cinese per alleviare i disturbi di tipo vascolare.
Il biancospino è un arbusto che appartiene al genere Crataegus che conta 280 specie diverse. Dotato di una corteccia grigio-marrone percorsa da fessure e nodi, presenta dei rami sottili e ricchi di spine.
Le foglie, verdi e lucenti, possono raggiungere i 6 centimetri di lunghezza e sono formate da 5 lobi dentati. I fiori, bianchi o leggermente rosati, emanano un forte odore. Le infiorescenze crescono in grappoli dalla sommità piatta. Il frutto del biancospino non è una bacca ma un piccolo pomo, di colore rosso vivo e dotato di una intensa polpa gialla che giunge a maturazione durante il periodo estivo.
Questa pianta cresce bene ovunque: lungo i campi coltivati, nei boschi, nei giardini e lungo le aiuole. Predilige i terreni ben drenati e i luoghi assolati.
Come vedremo nel corso dell’articolo, il biancospino è dotato di numerose attività benefiche derivanti dai principi attivi presenti nella pianta.
Questo arbusto è particolarmente ricco di flavonoidi, sostanze vegetali che svolgono diverse attività biologiche e che rappresentano il 2% del peso della pianta secca. La vitexina, la luteina, la quercetina, l’apigenina e gli altri flavonoidi sono presenti soprattutto nella sommità fiorita e sono proprio loro a conferire alla pianta la capacità di combattere i disturbi di natura cardiaca.
L’effetto ansiolitico invece è dato dalle proantocianidine, note anche per combattere disturbi cardiovascolari, infiammazioni e problemi legati all’invecchiamento.
Questo cocktail esclusivo di principi attivi conferisce numerose proprietà al biancospino. Le più importanti sono:
• Efficace tonico e antispasmodico
Il biancospino, noto anche come pianta del cuore, aumenta l’efficienza della funzione cardiaca, rafforza e regola la frequenza delle contrazioni del cuore, prolunga il periodo refrattario effettivo delle cellule del miocardio, diminuisce l’eccitabilità cardiaca e aiuta a migliorare l’ossigenazione del cuore. Il suo utilizzo è consigliato quindi in casi di palpitazioni, irritabilità, ansia, nervosismo, vampate di calore e acufeni.
• Migliora la circolazione
Questa pianta aiuta il cuore a pompare il sangue con maggiore intensità. Questa attività migliora la circolazione, soprattutto a livello coronarico, e protegge il muscolo cardiaco da patologie come l’ischemia miocardica. La European Scientific Cooperative on Phytotherapy (ESCOP) ne approva l’uso come coadiuvante nelle alterazioni della funzione cardiaca e circolatoria.
• Regola la pressione sanguigna e allevia le palpitazioni
Il biancospino aiuta a regolare la pressione sanguigna e a proteggere la salute cardiovascolare. Grazie alle proprietà rilassanti e leggermente sedative, questa pianta agisce sul sistema nervoso orto-simpatico, aiutando a lenire i sintomi tipici delle sindromi ansiose come palpitazioni ed extrasistole.
• Efficace antistress e ansiolitico
Il biancospino è indicato per affrontare al meglio i periodi di superlavoro e stress. È particolarmente efficace per combattere l’ irritabilità, l’eccessiva emotività, l’ansia e le vertigini.
• Combatte l’insonnia
Calmante e lenitivo, il biancospino è utilizzato per facilitare il sonno e combattere l’insonnia transitoria e occasionale negli adulti e nei bambini.
• Riduce lo stress
Il biancospino restituisce serenità, calma mentale ed emotiva e aiuta a recuperare benessere e tranquillità.
• Allevia i disturbi classici della menopausa
Il biancospino riduce le vampate, gli sbalzi d’umore, previene il calo degli ormoni e protegge le ovaie.
• Migliora la pelle
Gli antiossidanti contenuti nel biancospino aiutano a combattere i radicali liberi, aumentano l’elasticità e la luminosità dell’epidermide aiutando a preservare la naturale idratazione e a prevenire l’iperpigmentazione.
Recenti studi hanno inoltre evidenziato come i principi attivi contenuti nel biancospino aiutino a proteggere il fegato e i reni dallo stress ossidativo e non solo. Assunto con regolarità e alle dosi consigliate dallo specialista o dall’erborista di fiducia, questa pianta contribuisce a regolare la glicemia e la risposta insulinica del nostro organismo.
L’infuso inibisce le contrazioni intestinali, combatte la diarrea e le infiammazioni intestinali. Grazie alla blanda attività ansiolitica migliora l’attenzione, combatte lo stress ossidativo, migliora le funzioni cognitive e aiuta ad alleviare le infiammazioni.
La parte più utilizzata del biancospino sono i fiori raccolti quando sono ancora dei teneri boccioli. Dopo averli lasciati per qualche giorno in un luogo asciutto e ombreggiato, possono essere utilizzati in tisane e decotti.
I frutti e le foglie presentano, in linea di massima, una composizione simile a quella dei fiori per cui è possibile consumare la parte che si preferisce. L’unica differenza è che i frutti hanno un contenuto più elevato in vitamina C e possono essere utilizzati secchi in tisane e infusi oppure freschi per ottenere deliziose confetture.
Il biancospino può essere assunto sotto forma di tisane e infusi, estratto secco, tintura madre e gemmoderivato.
Attenzione alla posologia. La Tintura madre va assunta in ragione di 20/40 gocce due volte al giorno mentre per il macerato glicerico sono sufficienti 50 gocce una sola volta al giorno. La dose raccomandata di estratto secco invece è di 500 mg da assumere una volta al giorno per un periodo non inferiore alle 5 settimane. E la tisana? L’infuso di biancospino può essere assunto fino a sei settimane, non più di 2 tazze al giorno.
Le tisane sono bevande piacevoli, perfette per vivere un momento di autentico relax. Preparare un buon infuso è un gesto semplice ma ricco di significato. Aiuta a distendersi, a recuperare il controllo del tempo, della propria mente, è una coccola da vivere da soli o da condividere con gli altri.
La tisana di biancospino, in particolare, solletica il palato con un gusto leggermente fiorito che sfuma in una piacevole nota amara che può essere addolcita dall’abbinamento con il miele di tiglio o di arancio.
Ingredienti
Portare a bollore l’acqua e mettere in infusione le foglie e le fiori per almeno 5 minuti.
Un piccolo consiglio: per non disperdere le sostanze volatili è consigliabile coprire la tazza con un coperchio o un piattino per tutta la durata dell’infusione.
Filtrare con cura e dolcificare se necessario.
Questa pianta svolge un’importante azione cardiotonica e ansiolitica. Ma quali sono le cose che dovete assolutamente sapere prima di acquistare un prodotto a base di biancospino?
Per ottenere il massimo beneficio dalla tisana di biancospino è necessario assumere l’infuso almeno 30 minuti prima di andare a letto. Per potenziare l’effetto sedativo è possibile abbinarla ad altre erbe officinali come valeriana, melissa e passiflora.
Gli effetti collaterali del biancospino sono rari In caso di sovradosaggio può verificarsi un calo della pressione sanguigna, accompagnato da vertigini e nausea.
Le persone con problemi cardiaci, anche lievi, dovrebbero consultare il medico curante prima di assumere questa pianta in quanto i principi attivi contenuti nel biancospino potrebbero interagire con alcuni farmaci come beta-bloccanti e diuretici. In assenza di dati certi relativi alla sicurezza sui neonati, se ne sconsiglia l’uso in gravidanza e allattamento.
I preparati a base di biancospino non sono tutti uguali. Un buon prodotto, rigorosamente a base di Crataegus laevigata o Crataegus monogyna infatti deve essere:
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