Appartiene alla famiglia delle Ericacee, il suo nome scientifico è Vaccinium macrocarpon e da qualche tempo è sotto i riflettori per le numerose proprietà terapeutiche. Secondo alcune recenti ricerche il Cranberry, noto anche come mirtillo rosso americano, gioverebbe alla flora batterica, all’apparato urinario, al sistema immunitario, al cervello e al sistema cardiocircolatorio.
Il Cranberry ama i terreni paludosi, sabbiosi e ricchi di acqua tipici di molte zone del Nord America e del Canada. Questo frutto ha la straordinaria capacità di resistere a temperature estremamente basse e all’acidità tipica di quei terreni. Durante la stagione invernale si difende riducendo al massimo la sua attività, salvo poi stupire in primavera con una crescita vigorosa e una fioritura spettacolare che porterà alla raccolta dei frutti nel periodo che va da fine settembre fino alla prima metà di ottobre.
I fiori compaiono all’inizio dell’estate e crescono verso il basso. La bacca rotonda è di un bel rosso più o meno scuro. Al palato risulta croccante e con un sapore deciso e astringente a causa dell’elevata presenza di tannini.
I nativi americani usavano questa bacca per curare i problemi gastrici, renali, per lenire e disinfettare le ferite e non solo. Le bacche erano utilizzate anche per colorare i vestiti, come merce di scambio e per dipingere il viso prima di una battaglia.
I primi coloni portarono con sé questo frutto che si rivelò presto efficace per combattere lo scorbuto.
Povero di calorie ma ricco di sapore, il Cranberry contiene un notevole quantitativo di antiossidanti che neutralizzano i radicali liberi ma svolgono anche un’efficace azione antinfiammatoria. Secondo alcuni ricercatori, i polifenoli contenuti nelle bacche contrastano l’azione delle cellule responsabili dell’infiammazione e del dolore tipici di alcune patologie come l’artrite. Grazie all’alto contenuto di fibre e di flavonoidi, il mirtillo rosso americano può essere utile per combattere l’accumulo di colesterolo e grassi nel sangue, responsabili di molte patologie cardiache. Una tazza di tisana al giorno o di succo può aiutare ad aumentare i livelli di colesterolo buono.
Gli antiossidanti promuovono la produzione di collagene che aiuta a mantenere la pelle del viso giovane e luminosa. Queste sostanze inoltre riducono la placca dentale e aiutano a prevenire le malattie gengivali in quanto riducono la formazione degli agenti patogeni responsabili delle parodontiti. Secondo i ricercatori, i mirtilli sarebbero efficaci anche nella prevenzione delle carie perché impediscono ai batteri di attaccarsi ai denti.
Secondo una recente ricerca condotta dall’Università di Harvard, il mirtillo rosso americano svolgerebbe un’azione fondamentale per curare, alleviare e prevenire la cistite. La sua composizione chimica infatti impedirebbe ai batteri responsabili dell’infezione di aderire alle pareti della vescica e di proliferare, favorendo in questo modo l’insorgere della cistite. Il Cranberry impedisce la sintesi proteica dell’Escherichia Coli, il batterio che da solo è responsabile dell’80% delle cistiti, e ne favorisce l’eliminazione.
Una porzione di mirtilli freschi fornisce il 22% dell’apporto giornaliero raccomandato di Vitamina C che, tra le altre cose, stimola la produzione di noradrenalina ovvero il neurotrasmettitore che favorisce la comunicazione tra le cellule cerebrali. La presenza di nutrienti come la vitamina B5, E, K, manganese, rame uniti alla vitamina C, accelera la guarigione delle ferite e rafforza il sistema immunitario.
Il mirtillo rosso aiuta a mantenere in equilibrio gli zuccheri nel sangue ed è un ottimo alleato nelle diete dimagranti perché appaga il gusto con un apporto calorico quasi trascurabile.
Oggi il Cranberry americano si consuma fresco, essiccato, sotto forma di succo, ed è molto apprezzato in pasticceria.
In commercio sono disponibili numerosi prodotti a base di Cranberry. Il modo più semplice per assicurarti un’ottima integrazione giornaliera è assumere 2 o 3 capsule lontano dai pasti, soprattutto nell’ottica di prevenire la cistite. Il contenuto in estratto secco non dovrebbe essere inferiore ai 300 mg a capsula.
In alternativa puoi scegliere le tisane oppure i succhi, particolarmente indicati in caso di cistiti proprio perché stimolano la diuresi e aumentano il volume delle urine. La dose consigliata è di almeno 500/700 ml giornalieri. Nel caso in cui tu preferisca acquistare il succo puro, ti consigliamo di diluirne 150 ml in abbondante acqua.
Il Cranberry è generalmente ben tollerato. Tuttavia il nostro consiglio è di non bere più di un litro di succo al giorno per un periodo troppo lungo. Il rischio infatti è quello di favorire la formazione dei calcoli renali.
L’integrazione con questo frutto deve essere evitata da chi è allergico all’acido acetilsalicilico e da chi soffre di gastrite e ipocloridria. L’elevato contenuto in tannini infatti può irritare ulteriormente la mucosa gastrica. Ne è consentito l’utilizzo in gravidanza e allattamento anche se è sempre consigliabile ascoltare il parere del proprio medico curante.
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